I sovrannaturali: il centralinista
il LATO DEL CERCHIO - MARTEDÍ 2 MAGGIO 2017
« Buongiorno, Telecom Italia, Résidence Surnaturel, sono Enzo mi dica.

La dottoressa identificava questa estrema forma di déformation professionnelle come il sintomo più evidente di un disturbo acuto da stress, che il paziente si portava dietro dal suo ultimo ed unico impiego nella “Società Italiana per l'esercizio telefonico”, successivamente trasformata in Telecom Italia ed ora in TIM. Il difficile passaggio dal quotidiano “Buongiorno, SIP - Società Italiana per l'esercizio telefonico”, al giornaliero “Buongiorno, Telecom Italia”, costrinse Enzo a resettare uno di quegli automatismi su cui si fonda la nostra forma mentis. Lo sforzo al quale dovette far fronte il centralinista è paragonabile a quello di un nevrotico impegnato a resistere ad un tic cronico, con la fondamentale differenza che la SIP aveva insegnato ad Enzo il suo tic ed ora la Telecom ne imponeva un altro da sostituire al primo.
Dopo una serie di “Buongiorno, SIP: Società Italiana per l’Italia” o saluti ancora più improbabili come “Buongiorno, Telecom: società per l’esercizio italiano”, l’ufficio delle risorse umane, costretto seppur con rammarico a fare tagli al personale, riuscì a liberarsi del signor Enzo. Dal giorno del licenziamento il centralinista disoccupato iniziò a rispondere a qualsiasi apparecchio squillasse, fisso o mobile, di chiunque fosse, ed accettata la chiamata, in alternativa al comunissimo “pronto” al quale si è preparati a ribattere, recitava in una dizione perfetta quella formula standard improvvisamente automatizzata.

» Buon ⎯ giorno, è la Telecom?
« No, Résidence Surnaturel, sono Enzo mi dica.
» Lei ha detto: “Buongiorno Telecom Italia”.
« Se ha problemi con la linea telefonica può chiamare il servizio clienti Telecom al numero verde 800 80 88 80. Buona giornata, grazie per aver chiamato.

Click ⎯.

« Buongiorno, Telecom Italia, Résidence Surnaturel, sono Enzo mi dica.
» Buongiorno, sono sempre io ⎯.
« Molto bene, allora escluderei il DDI o DID. Passo la chiamata al collega del terzo piano.
» Un momento! DID?, che cosa intende?
« Mi riferisco al Disturbo Dissociativo dell'Identità. Mi pare ovvio: se è sempre lei, non ha sintomi che riconducano a tale disturbo.
» No! Intendevo dire che ho appena chiamato.
« Chi, di grazia?
» Questo numero.
« O bè, che diamine, mi pare ovvio, altrimenti saremmo due schizofrenici a parlarci senza che nessuno dei due abbia chiamato l’altro. E mi creda, non è una bella vita, quello dello schizofrenico. A meno che non sia cieco. Immagino che illudersi di vedere sia comunque meglio di non vedere niente. Lei è cieco?
» No, no! Grazie a Dio ci vedo benissimo. Oh, mi scusi, non volevo essere indelicato. Lei è cieco?
« Solo dal naso in giù. Fortunatamente per rispondere al telefono servono solo bocca, orecchie ed un’attitudine alla chiacchiera. Come posso aiutarla?, sono Enzo, mi dica.
» Si ⎯ salve, Enzo. Non ho ancora capito se ho composto il numero giusto.
« Se ha problemi con l’apparecchio telefonico può chiamare l’assistenza tecnica Telecom al numero verde 800 80 88 88. Buona giornata, grazie per aver chiamato.

Click ⎯.

Uno degli approcci innovativi per cui la “Résidence Surnaturel - centro di cura per la salute mentale”, è considerato uno degli istituti migliori d’Italia, ed anche tra i più costosi, riguarda il trattamento del disturbo psichiatrico mediante la reintroduzione nel quotidiano del soggetto in cura, attraverso un impiego lavorativo.
Data la particolarità del disturbo, la dottoressa decise che nel percorso riabilitativo Enzo avrebbe dovuto superare gli ostacoli del suo trauma attraverso una cornetta telefonica e, viste le competenze del soggetto, fu assegnato al centralino dell’istituto. I progressi del paziente non erano incoraggianti: da quando aveva preso posto al suo nuovo impiego, l’efficacia del centralino era molto diminuita, a favore di un aumento di pazienti.

« Buongiorno, Telecom Italia, Résidence Surnaturel, sono Enzo, mi dica.
» Buongiorno, non ho nessun problema alla linea telefonica, cercavo il Résidence Surnaturel, in Val d’Aosta. È questo il numero?
« Quale, mi dica?
» Quale cosa?
« Quale numero. Se non mi dice che numero ha digitato come posso controllare se sia giusto?
» 0165 66 70 37
« Certamente, Résidence Surnaturel, sono Enzo, mi dica.
» È la terza volta che chiamo, ma lì per lì ho pensato fosse la Telecom.
« Se cerca la Telecom Italia può chiamare il numero verde 800 80 88 80, buona giornat ⎯.
» No, No! Non chiuda. Non sto cercando la Telecom. Voglio prenotare una stanza nel residence. C’è neve là?
« No, signore, le stanze sono asciutte.
» Intendevo dire se è iniziata la stagione sciistica. Il meteo dice che nevicherà, com’è il tempo lì?
« Mi pare sereno, ma la finestra non fa previsioni.
» Volevo avere una conferma. Spesso il meteo non ci prende. Ci sono camere disponibili per il prossimo weekend?
« Abbiamo disponibili due camere singole per due persone. Confortevolissime.
» Scusi non ho ben capito ⎯.
« Abbiamo disponibili due camere singole per due persone.
» Come sarebbe camere singole per due persone? Sono singole o doppie?
« Singole, signore. Mi spiego meglio: sono disponibili ancora due camere singole, per due persone.
» Ma ⎯. Intende dire che è possibile aggiungere un letto in più nella singola?
« No, è assolutamente vietato dal regolamento dell’istituto. I pazienti devono necessariamente dormire soli, non è possibile aggiungere un ulteriore letto in camera.
» E allora com’è possibile che abbiate camere singole per due persone?
« Mi ha frainteso signore, le camere sono per un ospite soltanto, ma essendone disponibili due, ne abbiamo per due persone.
» Ah, ora ho capito! Dunque, a me serve solamente una per una persona ⎯, voglio dire una singola da uno, ⎯ una singola.
« Perfetto, ne è rimasta una.
» Ci sono state altre prenotazioni oltre la mia durante questa chiamata?
« No, signore.
» Ma poco fa ne erano rimaste due!
« Si, precisamente. Le occorrono due camere singole? Posso assicurarle che le nostre singole sono sufficientemente confortevoli per una persona.
» No, no, me ne serve una soltanto. Prenoto quella rimasta.
« Preferisce quella piuttosto che l’altra?
» L’altra quale? Non ha detto che ne è rimasta solo una?
« Sì, signore, dopo che lei ha prenotato la prima.
» Ah bè, no, scusi, avevo capito male di nuovo. Me ne basta una, scelga lei quale, mi è proprio indifferente.
« L’indifferenza è uno dei primi sintomi, ma vedrà che dopo il trattamento troverà di nuovo interesse per la vita.
» Mi scusi? Di che trattamento parla?
« I trattamenti sono personalizzati a seconda del disturbo che presenta il paziente.
» Disturbo? Il residence ha un centro riabilitativo in caso di infortuni?
« Bè, possiamo dire che tutta la Résidence è un centro riabilitativo.
» È un servizio incluso nella mezza pensione?
« È obbligatoria la pensione completa, e se un paziente salta un pasto è prevista la nutrizione per via parenterale.
» Ma che razza di residence è?
« La Résidence è uno dei migliori centri di cura in Val d’Aosta e in Italia, oserei dire.
» Centro di cura?
« Sì signore, centro di cura per la salute mentale.
» Oh santo cielo! Mi scusi, ho sbagliato a chiamare.
« Se ha problemi con la linea telefonica può chiamare… ⎯.

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